venerdì 3 luglio 2015

Guida al roleplaying nei gdr- Parte 2

A cura di Paolo, dello Staff di Tales of Nerds.




Nei precedenti tre punti di questa breve guida si era parlato di come creare un personaggio (consultando magari la wiki dedicata al gioco e creandogli un background) e come giocare in modo “leale” al titolo, in questo caso Skyrim (non abusare del viaggio rapido, né dei salvataggi multipli, giocare a difficile...). In questa seconda parte invece, parlerò di altri due concetti chiave che sono il cardine degli rpg, soprattutto quelli occidentali. Il primo è il “lore” o tradotto più o meno brutalmente “ambientazione”. Il secondo...è qualcosa che forse non tutti si aspettano e che probabilmente la maggior parte dei videogiocatori ignora brutalmente, e che fa riferimento al “vivere” la propria avventura fantastica.



4.Studiare il “lore”, ossia “sapere è potere”.

Quando si intraprende un gioco di ruolo si ha necessariamente a che fare con un mondo precostruito dagli sviluppatori, dotato, quando il suddetto gioco è di un certo spessore, di una sua personalità. Cosa significa questo? Che, in teoria, impersonare un “elfo dei boschi” nella serie The Elder Scrolls, D&D o Dragon Age non è la stessa cosa. O meglio, lo è per il giocatore poco accorto. Il “lore” è l'ambientazione in cui vi trovate ad agire, fatto di credenze, tradizioni, leggende. E il modo migliore per lasciarsi travolgere da tutto questo è semplicemente...prendersi del tempo per leggere. Nella maggior parte degli rpg occidentali infatti, Skyrim incluso, vi imbatterete in manoscritti di diverso genere nel corso della vostra avventura, oltre ad avere la possibilità di ricevere informazioni sul folklore popolare direttamente da alcuni npc. Il mio consiglio qui è di procedere con calma e tanta pazienza e ogni tanto fermarsi a leggere qualche riga dell'immenso codex del gioco. Il divertimento in questo modo si moltiplica esponenzialmente, anche perché il giocatore sarà in grado di sopperire a tutti quei limiti grafici del gioco grazie alla sua immaginazione, svolgendo un ruolo attivo all'interno della propria esperienza.



5. Le azioni contestuali o “l'utilità di fare cose inutili”.

Ed eccoci al punto per me più importante, quello che viene ignorato pesantemente da moltissimi giocatori: le azioni contestuali. Mi spiego meglio: in Skyrim, ma anche in altri titoli, avete a disposizione tutta una sfilza di possibili cose da fare che sono quasi totalmente inutili. Alcuni esempi sono: ordinare cibo alle taverne, mangiare, bere, dormire, cucinare, lavorare i campi, tagliare la legna, allenarsi ai fantocci, chiedere al bardo di suonare una canzone, linee di dialogo tra cui scegliere ma che non hanno alcun risvolto sulla quest in corso, eccetera. Queste azioni sono state inserite per imitare i giochi di ruolo cartacei, dove si poteva fare praticamente ogni cosa grazie ad una tecnologia, non ancora implementata nel mondo dei videogiochi, chiamata fantasia. Adesso che ne siete consapevoli, perché non usarle?

Nei panni del vostro eroe, vagate per le fredde terre di Skyrim, ma alzando lo sguardo notate che il sole sta calando e che sarebbe opportuno trovare rifugio. Magari ordinando un buon pasto caldo e dell'idromele Nord in quella taverna a un paio d'ore di viaggio, oppure trovando riparo in una caverna a circa un miglio di distanza. Sempre se avete le provviste necessarie per sopravvivere. Oppure decidete di fermarvi un po' nel villaggio di Rorickstead, patria di quel malcapitato ladro di cavalli che viene utilizzato come bersaglio per le frecce all'inizio della vostra avventura, e magari aiutare gli autoctoni con la mole, abituati come siete fin dalla tarda infanzia ai lavori duri. Oppure, dopo un lungo peregrinare, capite che è il momento di rilassarsi per qualche giorno, e quindi decidete di passare del tempo a leggere libri sulle antiche leggende davanti al fuoco della vostra casa a Solitude. E proprio in uno di quei libri apprendete dell'esistenza della Spada dell'Aquila Rossa...un tesoro che non può mancare nella vostra collezione, la cui ricerca sarà la meta del vostro prossimo viaggio...”.



E con questo termina la nostra breve guida al roleplay nel mondo dei videogiochi. Sperando che vi possa tornare utile, riassumo brevemente quanto detto:

  • nella creazione del personaggio, consultate la Wiki;
  • create un background al vostro personaggio, tratteggiando una personalità ed una storia;
  • nella creazione della build (l'insieme delle sue abilità), non puntate ad essere invincibili, ma obiettivi;
  • prendete l'avventura così come viene: siate “onesti” durante la vostra partita, non abusate di cose come i salvataggi multipli, il viaggio rapido eccetera;
  • prendetevi del tempo per leggere i contenuti riguardanti il mondo di gioco tratteggiato dagli sviluppatori: nonostante sia totalmente facoltativo, questa pratica può rivelare molte sorprese;
  • date spazio alla vostra immaginazione e immedesimazione: non siate avari nelle azioni contestuali, comportatevi “come se” impersonaste davvero il vostro eroe, facendo quello che farebbe lui, creando un personaggio complesso dotato sia di forze che di debolezze.

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