Manuale
alle Visual Novels
Visual Novels...ecco un
genere difficile da definire.
A metà tra letteratura e
videoludica, quest'amalgama risulta così particolare da dover essere
posto in una categoria a sé
stante, un genere che sembra
apparentemente sconosciuto e che invece è più presente di quanto
uno si possa aspettare.
Ma che cos'è esattamente
un Visual Novel (o VN per amor di brevità)?
Possiamo definirle
avventure interattive, un medium che utilizza lo stile della
letteratura (tranquilli, niente passi di Dante ma semplicemente
parole) ma in un format digitale tipico dei videogiochi.
Questo è un elemento che
rende le VN ciò che sono: un'avventura scritta in cui pensieri,
azioni, emozioni, eventi sono presentati in maniera dettagliata oltre
le possibilità del mero film o videogioco la quale però eccede i
limiti del media letterario tramite musiche, voci, immagini tipiche
invece della videoludica e cinema.
Fiumi di insulti e sangue
sono scorsi sulle discussione se ciò basti a definirle videogiochi
ma tali argomentazioni vanno oltre lo scopo di questo articolo.
Le origini delle Visual
Novel sono da rintracciarsi nella terra del Sol Levante, dove la
diffusione di tale genere è elevatissima: la quantità di VN uscite
è impressionante, rivaleggiante con quella dei videogiochi più
"normali", tanto che è una buona fetta della produzione PC
nipponica è legata a questi titoli.
Più precisamente esse
nascono come Dating Sims, ossia "simulatori di appuntamento",
avventure grafiche in cui il protagonista guidato dal giocatore deve
conquistare un'eroina tra quelle presenti all'interno della storia.
Con il passare degli anni il genere si è espanso, andando a
includere temi e situazioni completamente diversi come il fantasy, la
fantascienza, l'horror, ecc. ma rimane comunque forte l'impronta
originaria poichè molto spesso la componente sentimentale rimane
importante, talvolta legata al gameplay come spiegherò in seguito.
Ora, prima che smettiate
di leggere e mi diate del maiale che tenta di rifarsi una vita
amorosa inesistente
chiedetevi quante volte nei videogiochi o nei film sono tirate in
ballo storie d'amore, relazioni da contorno la storia principale,
quante volte tizie bellissime che si vedono ben di rado nella vita
reale sono sbandierate per "fanservice", ossia per
consolare gli spettatori nelle sere solitarie.
Parlando del gameplay
delle visual novel è necessario premettere che possiamo suddividere
le VN in due categorie: le NVL (da visual NoVeL), quelle con il
gameplay di stampo più classico, e le ADV (da ADVenture), le quali
presentano caratteristiche ibride con altri generi quali gli RPG.
Nelle NVL il gameplay è
estremamente semplice, quasi elementare: si clicca il mouse per far
apparire il dialogo, si legge, si clicca di nuovo per far apparire le
nuove linee di dialogo e via discorrendo.
"Tutto qui?" è
lecito chiedersi...sì e no.
Alcune Visual Novels, le
cosiddette Graphic Novels, si limitano a ciò ma generalmente al
giocatore sono presentate delle scelte, opzioni che possono portare a
diverse "route" o percorsi a secondo di quali sono state
scelte: prendendo in esempio i simulatori di appuntamenti scegliere
di passare del tempo con una certa ragazza permetterà di alzare una
"flag", requisito per sbloccare la sua route. In certe VN
alcune route sono completamente diverse dalle altre, permettendo di
scoprire risvolti altrimenti ignoti e avvenimenti differenti da
quelli già visti.
Questo secondo elemento,
la possibilità di narrare più storie con risvolti e finali diversi
partendo da un'identica base è fondamentale al concetto di Visual
Novel.
Invece nelle ADV si
possono sempre presentare scelte ma esse non sono l'unico elemento di
gameplay: possiamo trovare puzzle games, combattimenti picchiaduro in
2D o a turni in stile RPG, battaglie in cui vanno spostate le truppe
e fatte attacare come in uno strategico, selezionare oggetti per
scoprire indizi...sono presenti anche casi più particolari come
quello di Symphonic Rain, ove è necessario suonare correttamente lo
strumento musicale.
Ho già menzionato il
fatto che le Visual Novels, le quali sembrano così estranee e
lontane dalla tipica esperienza di un amante di anime e/o videogioco,
sono in realtà già conosciute in qualche maniera: giochi come la
serie Ace Attorney o Professor Layton per il Nintendo DS sono un
esempio di VN con elementi di gameplay mentre famosi anime come
Steins;Gate, Clannad e Fate Stay/Night sono adattamenti televisivi di
Visual Novels.
E ora giungiamo alle note
dolenti: la stragrande maggioranza del mercato delle Visual Novels
rimane in lingua originale e solo le più famose sono state tradotte
in lingua inglese, o grazie a patch ideate dai fan o a traduzioni di
alcune compagnie; sono ben poche le VNs con testi in lingua italiana
quindi rispolverate i dizionari se volete cimentarvi a leggerne
qualcuna.
Infine il più grosso
difetto: molte Visual Novels sono Eroge, ossia al loro interno sono
presenti scene di sesso esplicito...ma cosa ci si poteva aspettare
dal Giappone, con tutte le sue strambe manie sessuali?
Oddio, c'è da ammettere
che spesso vengono prodotte edizioni in cui tali contenuti sono
tagliati e che la loro inclusione deriva da un puro desiderio di
attirare un po' di clienti in più.
Non mentirò, giocare una
Visual Novel non è per tutti: richiede una buona conoscenza
dell'inglese e/o del giapponese, capacità di apprezzare lunghi testi
e pazienza per certe fissazioni giapponesi ma io consiglio di
approcciarsi ad esse anche solo per curiosità, potreste scoprire un
nuovo interesse.
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