mercoledì 7 gennaio 2015

[Perle Nascoste]: To the Moon

A cura di Paolo, dello Staff di Tales Of Nerds.

Piattaforme:Pc
Sviluppatore: Freebird Games
Data di uscita: 9 settembre 2012

Una grafica appartenente a qualche decina di anni fa, un gameplay praticamente inesistente e una longevità scarsissima, meno di cinque ore.
Se ci fermassimo qui dimostreremmo di non aver capito nulla dell'opera di Freebird Games.

Il titolo si presenta come una sorta di avventura grafica, ma con un'interattività inferiore ed un colpo d'occhio che richiama fortemente i vecchi rpg nipponici...con una mole di testo a schermo che rimanda alle visual novel.
Qualcosa difficile da catalogare: questo non è decisamente il classico gioco che normalmente si trova nei negozi...è un'intima esperienza personale per ogni giocatore.

Impersonerete una coppia di “dottori”, Neil Watts ed Eva Rosalene , col compito di realizzare l'ultimo desiderio di un vecchio ormai sul letto di morte, Johnny.
Egli desidera niente di meno che poter andare sulla luna e voi, grazie a un potente e sofisticato macchinario, potrete ripercorrere la sua vita ed instillare codesto desiderio nella sua infanzia. In questo modo Johnny dovrebbe ricevere il ricordo di essere davvero stato sulla luna.
Per evitare eventuali spoiler, che andrebbero inevitabilmente a rovinare questo magnifico viaggio, non racconterò altro della trama...vi basti sapere che verranno trattati temi simili a quelli visti nel film Inception ed anche nella serie anime, per chi la conosce, Angel Beats.


La sceneggiatura è di prim'ordine, riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo per tutta la sua durata , tant'è che, se ne avrete il tempo, vorrete giocarvelo tutto di seguito. Sono presenti inoltre diverse citazioni ad anime, videogiochi e film: il titolo infatti alterna sapientemente scene dal forte carico emotivo (preparate i fazzoletti...sul serio) ad altre umoristiche(citando Neil: “Non devi mai (#&% bloccare qualcuno nel mezzo di una kamehameha.”), che riescono ad ammorbidire l'atmosfera: riuscire a trasmettere emozioni così forti con scene che utilizzano solamente la grafica del gioco è davvero impressionante.
Il finale poi, riesce a soddisfare in pieno il giocatore, portandolo a un fiume di lacrime incontrollate e facendolo nel frattempo riflettere.
Riguardo al comparto tecnico, il gioco è stato realizzato con RPG Maker, con un stile che rimanda ai vecchi Final Fantasy e che risulta tutto sommato bello da vedere.


Un ulteriore applauso va fatto alla colonna sonora, realizzata da Laura Shigihara col contributo dello stesso Kan Gao, il fondatore dello studio che ha realizzato il gioco: si tratta di un lavoro magistrale, con temi sempre adeguati al contesto e che non fanno altro che aumentare esponenzialmente il coinvolgimento emotivo dello spettatore.
Da segnalare ancora la presenza della lingua italiana per tutto il testo a schermo.


People start things with passion but eventually they lose that initial drive and slow down. But imagine if you locked onto that initial push through your entire life, never wavering...It's more powerful than it seems.

Visto il gameplay pressoché inesistente resta solo un cosa da chiarire: può To the Moon, come videogame, essere definito un'opera d'arte? Difficile da dire.
Di sicuro però fa una cosa: utilizzando il videogioco come mezzo e le sue continue citazioni
riesce, in modo simile alla serie fumettistica Scott Pilgrim, a toccare le corde del cuore grazie ad una storia che già di per sé è un'opera d'arte.
Un viaggio che vi porterà nelle profondità dei ricordi di una persona, per scoprire che in fondo nessuno è perfetto e che tutti abbiamo le nostre colpe, i nostri “scheletri nell'armadio”; un invito a vivere la propria vita al meglio, con la convinzione che l'amore può superare perfino la morte.

Consigliato davvero con tutto il cuore a tutti, sia a chi, come me, gioca da molti anni, sia a chi di videogiochi di solito non ne vuole sapere. È cibo per l'anima.

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