A cura di Paolo, dello staff di Tales of Nerds.
Molto spesso ci
lamentiamo di quanto i videogiochi siano ormai diventati simili tra
loro, di quanto le idee ormai scarseggino e , ancora di più, di
quanto manchi il coraggio di apportare qualcosa di nuovo a questo
media.
|
I due "Nier", delle versioni Gestalt e Replicant del gioco. |
|
Oggi però vi voglio dire
una cosa che può sembrare impopolare o scomoda: ce lo meritiamo.
Perché, se quando esce
un titolo un po' diverso, che magari richiede del tempo per essere
compreso, questo viene subito attaccato. Sia dalla critica che da noi
utenti.
Questo, in breve, è ciò
che accadde a Nier nel 2010, ben cinque anni fa. All'uscita infatti,
il titolo venne bollato come mediocre, per via del suo comparto
tecnico e del gameplay, trascurando bellamente, a quanto pare, sia la
componente narrativa, sia il fatto che quelli che sono stati visti
come difetti hanno in realtà una motivazione di esistere. Per il
comparto tecnico, semplicemente ai Cavia vennero dati due soldi per
sviluppare il titolo, riuscendo tra l'altro a fare miracoli (andate a
sentirvi la colonna sonora su Youtube, fatevi questo favore). Per il
gameplay invece...è volutamente così. E qui entra in gioco la
figura che sta dietro a questo gioco, che per me è un capolavoro:
Yoko Taro.
Lo sceneggiatore
giapponese è infatti famoso per il suo estro particolare: quello di
Taro non è di certo un titolo che può essere giocato come la
maggior parte di quelli in commercio; richiede infatti intelligenza,
pazienza e una certa apertura mentale per essere compreso appieno. Il
suo è al contempo un ruggito contro quello che sono divenuti i
videogames oggi, soprattutto i j-rpg, e una grande, enorme,
provocazione verso il giocatore. Non dimenticate mai questo piccolo
particolare.
In questo articolo vi
racconterò quella che è stata la mia esperienza nel giocare questo
capolavoro. In particolare, in questa prima parte parlerò
principalmente della trama (se la conoscete già, passate
direttamente alla seconda).
Sarà quindi
sostanzialmente un grande spoiler. Se mai avete intenzione di
giocarlo (e non posso che consigliarvelo), continuate a leggere a
vostro rischio!
Partiamo dunque
dall'inizio...